Cari amici, scrivo per
condividere con voi alcune opinioni riguardo al programma del Popolo delle
Libertà (PdL).
Ho appena scaricato il file pdf e
subito, in prima pagina salta all’occhio la scritta in azzurrino “NOI CI
IMPEGNAMO” e già ho iniziato a storcere il naso venendomi a galla i ricordi in
cui la mia prof di disegno mi diceva sempre “Danilo… ti impegni tanto… ma il disegno tecnico non fa proprio per te”
Ecco… diciamo che magari l’impegno in politica ci vuole sicuramente ma deve
essere anche corredato di serietà e, se devo proprio dirla tutta… più che di un
“semplice” impegno i cittadini ora hanno bisogno di Garanzie e Sicurezze.
Per farvi un esempio ironico ma
pratico: mi ero impegnato a seguire una
dieta… è tre anni che mi impegno a seguirla ma quella infame è troppo veloce e
non riesco mai a starle dietro e per colpa sua, nonostante il mio grandissimo
impegno iniziale, ora sono 90 kili… bastarda di una dieta!
La gente, giustamente, è stufa di
promesse di “farò”, “proveremo”, “tenteremo”, “lavoreremo”…. La gente vuole
fatti, concretezza.
Continuo a leggere… trovo a
caratteri cubitali e trovo il “PATTO DEL PARLAMENTARE” e, tra me e me, penso:
“un patto preciso ed indiscutibile che dica: se non otterrò quello che prometto
me ne andrò a casa senza condizionali e
scuse campate per aria” e, ahimè, purtroppo anche qui salta fuori la
parola “impegno” subito dopo le parole
in stampatello “prometto solennemente”.
Secondo me il promettere
solennemente di impegnarsi è sbagliato
per due ragioni:
1)
La promessa, costi quel che costi, deve essere
mantenuta (pacta servanda sunt dicevano i latini se non sbaglio) e non deve
essere attenuata dall’impegno che diventa così una scusa di un eventuale
fallimento. “Eh… mi sono impegnato, te lo avevo giurato! Ma purtroppo non ci
sono riuscito….” Una frase sentita e risentita tante volte
2)
Gli impegni sono astratti, campati per aria, non
sostenuti dalla concretezza che invece risiede in una promessa solenne.
Andando avanti
si trovano molti punti che condivido: (abolizione dei finanziamenti pubblici ai
partiti, diminuzione del numero dei parlamentari, bonus bebè, assistenza ai
disabili ect… ect…
A mio avviso
però trovo due grosse lacune:
1)
Non è spiegato, soprattutto nei punti più
importanti, come ed in che termini si intende raggiungere un obiettivo.
Esempio: “Rafforzamento dei poteri del governo”… senza specificare uno potrebbe
pensare che si voglia instaurare una specie di regime… “abolizione degli enti
inutili” ciò che può inutile per te può essere invece per me essenziale…
2)
A volte si lascia troppo alla libera
interpretazione. Esempio: “Abolizione
del finanziamento pubblico dei partiti” (ma qua dentro ci finiscono anche i
rimborsi elettorali? e quelli che
verranno presi per queste elezioni?)
Ci sono poi, ovviamente, alcune
cose che non mi trovo assolutamente d’accordo.
1)
“No alla patrimoniale” per me invece chi ha di
più deve pagare di più…
2)
Definizione di famiglia. Siamo nel 2013 e la
definizione di famiglia come nucleo fondato sul matrimonio tra uomo e donna
deve essere superato. Come Einstein ha abbattuto i concetti della fisica, guardando
oltre, introducendo la relatività e rimettendo tutto in discussione, così
dovremmo fare noi e pensare oltre… a come un matrimonio sia l’unione, la
massima espressione dell’amore che due persone, indistintamente dal loro sesso,
provano l’uno per l’altro.
3)
Non ci devono essere dei tetti alle pensioni d’oro…
Le pensioni d’oro non devono esistere! Uno non può andare in pensione dopo solo
due anni di “lavoro” con 20000 euro al mese quando un operaio od una maestra rischia di spegnersi ancor prima
di potersi “godere” i frutti del proprio lavoro.
Avrei ancora molto da parlare
discutere… ma per ora mi fermo e mi getto nella lettura del programma del PD.
Grazie per l’attenzione
Danilo
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